Password a prova di hacker? Dimentica Superman e Batman

Aumenta di giorno in giorno la “competizione” tra on line e off line per molte attività. Acquisti, prenotazioni, comunicazioni interpersonali. Così, è come avere tante “case” – e quindi svariati indirizzi – su Internet, ciascuna per uno scopo specifico. L’account del sito di e-commerce, la casella di posta elettronica per ricevere le newsletter dei nostri blog preferiti e il servizio di home banking. Ognuno richiede una password, ma, la pigrizia vince spesso sul bisogno di privacy e sicurezza, e quindi molti di noi usano la stessa per molti (se non tutti) i servizi web. E come se non bastasse, in genere non siamo neanche molto originali nella scelta. Ecco quali sono le più diffuse (e quindi rischiose) parole “segrete” secondo uno studio di SplashData, azienda del settore IT,  e cosa fare se la nostra è nella lista.

Nel 2014 le password preferite dagli americani sono state 123456 e password, per ovvi motivi tra le più facili da ricordare. Seguono baseball football … e i supereroi (Superman e Batman).

Come fare allora, per garantire la riservatezza dei nostri dati personali che circolano in Rete senza la sottile tortura psicologica che comporta la ricerca di una nuova password sempre più complicata? Bruce Schneier, esperto di sicurezza informatica, suggerisce di pensare una frase facile da memorizzare, e utilizzare le iniziali di ciascuna delle parole che la compongono, e i relativi segni d’interpunzione. Facile a dirsi, meno a farsi, potrebbe obiettare qualcuno, ma d’altronde come si può pretendere di essere al sicuro sul Web e sconfiggere gli hacker, senza “perdere” almeno qualche minuto per scegliere una parola segreta?

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